Fondamentale installare un filtro anticalcare nella caldaia
Il filtro anticalcare per la caldaia è un dispositivo che ha la funzione di trattare l’acqua del nostro impianto termico al fine di eliminare il calcare, causa maggiore dei guasti alle caldaie e responsabile di un maggiore consumo energetico.
Cos’è il dosatore di polifosfati per le caldaie
Il decalcificatore, anche detto dosatore di polifosfati per le caldaie, è uno strumento di trattamento dell’acqua che ne riduce il grado di durezza, cioè riduce la quantità di calcare in circolo all’interno dell’impianto termico, favorendo un’ottimizzazione dell’acqua in circolo.
Ne esistono di varie tipologie: a sali, magnetici, liquidi.
- Il decalcificatore a sali consiste in un “bicchierino di vetro” raccordato al tubo di mandata della caldaia, al cui interno sono presenti dei sali speciali in polvere o a sfere che addolciscono l’acqua. I sali si esauriscono a cadenza regolare secondo l’uso e devono essere reintegrati grazie ad apposite ricariche.
- Il decalcificatore magnetico è meno efficace ma non ha bisogno di manutenzione e ha una durata limitata 4/5 anni.
Costo fornitura e installazione di un decalcificatore:
- a sali di polifosfati € 120,00;
- a sfere di polifosfati € 150,00;
- magnetico € 90,00.
Leggi anche: Decalcificazione caldaia: lavaggio chimico caldaie (clicca qui)
Roberto Di Francesco idraulico Roma
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Cerchiamo di capire che cos’è la durezza dell’acqua e come possiamo misurarla
Il calcare è il più agguerrito e nemico numero uno degli impianti di riscaldamento e degli elettrodomestici. Con l’entrata in vigore del DPR 74/2013, è obbligatorio controllare in maniera approfondita la salute dei nostri impianti. Ecco perché installare i filtri anticalcare.
Il calcare è causato dalla durezza dell’acqua: gli ioni di calcio e magnesio presenti nel liquido si sedimentano durante i processi di riscaldamento, depositandosi sulle superfici. I danni sono evidenti: incrostazioni, superfici rovinate e, nei casi di usura più grave, corrosione delle tubazioni, data anche dall’anidride carbonica creatasi dalle reazioni chimiche tra acqua dura e alte temperature. Infatti, una regolazione di acqua molto alta favorirà sicuramente la formazione di calcio.
Finora abbiamo parlato di una qualità dell’acqua che interessa la salute di impianti sanitari ed elettrodomestici: la durezza. Per capire gli effetti della durezza dell’acqua è sufficiente guardare le incrostazioni sul fondo delle nostre stoviglie, l’opacità dei bicchieri o il calcare accumulatosi nei rubinetti e negli scarichi. Nei classici rompigetto noterete differenze enormi soprattutto se abitate a Roma.
Secondo il DPR 74/2013 che regola il controllo e la manutenzione degli impianti di riscaldamento, uno degli aspetti da valutare è proprio la durezza dell’acqua. Controllate il regolamento in vigore presso la vostra Regione, a seconda della zona in cui vi trovate e in base alla durezza dell’acqua, potreste incorrere in multe molto salate, fino a € 3000, in caso non foste provvisti di filtri anticalcare.
Cos’è la durezza dell’acqua?
La durezza dell’acqua è generalmente misurata in gradi francesi (°F) e si riferisce alla presenza di ioni di calcio e magnesio o, talvolta, di metalli pesanti nel liquido in esame. Riportiamo un elenco sintetico dei valori di riferimento delle acque e loro classificazione, indicando la durezza in gradi francesi:
- ?4 °F: molto dolci
- da 4 a 8 °F: dolci
- da 8 a 12 °F: medio-dure
- da 12 a 18 °F: discretamente dure
- da 18 a 30 °F: dure
- >30 °F: molto dure
Se consideriamo che a Roma abbiamo come durezza circa 32°F, l’ installazione sotto la caldaia di un filtro anticalcare è di primaria importanza.
Come si misura la durezza dell’acqua?
La prima cosa da fare è controllare la vostra bolletta dell’acqua. Leggendo il resoconto, troverete l’elenco degli elementi presenti nell’acqua della vostra zona con percentuali e parametri di riferimento. Potete confrontare i valori delle acque della vostra regione sul sito dell’ente di erogazione del servizio.
Se invece volete avere un controllo diretto della durezza della vostra acqua, potete acquistare on line un piccolo kit test, composto da una fialetta e un reagente colorato. Il funzionamento è molto semplice: si riempie la fialetta d’acqua e si versa il reagente una goccia alla volta, finché non si ottiene un colore blu-verdastro. Il numero di gocce necessarie a ottenere il colore finale vi darà il valore della durezza dell’acqua.
Acqua dura? Lo vedo dal calcare
Un alto grado di durezza dell’acqua può danneggiare stoviglie, cromature dei rubinetti e scarichi dei vostri sanitari. Se non prestate la giusta attenzione, avrete qualche problemino di calcare e, con l’usura, anche tubazioni ed elettrodomestici ne potrebbero risentire.
Quindi, conti alla mano, quando sostituite la caldaia oppure fate un lavaggio alla serpentina e scambiatore di calore, non esitate a far montare un dosatore polifosfati, farete docce più “pulite” e il vostro impianto avrà meno problemi.
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